Il rito dello Scoppio del Carro non è una celebrazione liturgica, né un’azione rituale definita da un libro liturgico, è invece un rito della tradizione popolare fiorentina inscritto in un preciso contesto celebrativo e liturgico: all’interno della Pasqua sia nella fase precedente ed iniziale della Veglia pasquale (nella chiesa dei Santi Apostoli e Biagio e sul sagrato della Cattedrale) sia durante la celebrazione eucaristica del giorno di Pasqua.
Lo Scoppio del Carro avviene nel cuore della città dove si trovano i monumenti più rappresentativi dell’arte e della vita di fede dell’Arcidiocesi fiorentina: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni. La specifica collocazione del Carro tra la scalinata della cattedrale e la porta principale del Battistero detta «del Paradiso» crea uno sfondo per lo svolgimento dello Scoppio carico di significati religiosi, storico-artistici e culturali che esprime l’appartenenza profonda a tutta la città coinvolta e con la parte più antica di essa.
Il fuoco è uno degli elementi più carichi di significato: spesso è utilizzato per esprimere sentimenti umani forti come amore o odio, entusiasmo e fanatismo, benevolenza della famiglia; sicuramente è segno della presenza e dell’azione trasformante dell’uomo ma anche della divinità. Nella Sacra Scrittura il fuoco è una delle manifestazioni più evidenti della presenza di Dio e della forza rinnovatrice dello Spirito Santo, da Abramo a Mosè, da Elia a Giovanni Battista e al Signore stesso che dichiara di essere portatore del fuoco sulla terra. Lo Spirito scende sugli Apostoli e su Maria riuniti nel cenacolo nel giorno di Pentecoste sotto forma di vento impetuoso e lingue di fuoco. Lo Scoppio del Carro evidenzia due momenti in cui troviamo la presenza del fuoco: all’inizio della celebrazione della Veglia pasquale del sabato santo, durante il rito del lucernario, e nei riti iniziali della celebrazione eucaristica del giorno di Pasqua quando in coincidenza con il Gloria si dà avvio allo scoppio vero e proprio del Carro.
Da non dimenticare che alla base del rito dello Scoppio del Carro c’è la distribuzione del fuoco benedetto durante la Veglia pasquale, questo dimostra il legame profondo e fondante col fuoco benedetto, simbolo cosmico della risurrezione di Cristo, trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo, della vita sulla morte.
L’accensione delle tre candele dalla fiamma custodita nel braciere portafuoco per l’innesco della Colombina e l’effettivo Scoppio del Carro, entrambi evocano il mistero della risurrezione; l’abbondante effusione di faville colorate e di scintille esprimono simbolicamente l’effusione della grazia del Signore che dona il suo Spirito di pace, caleidoscopio di Doni su tutti i presenti, cittadini di Firenze e visitatori di passaggio.